con DARIO BIANCONE FABRIZIO CATARCI LAURA MONACO EVA MOORE STEFANO SCARAMUZZINO CLAUDIO SCARAMUZZINO MICHELE CATTANEO Regia di DAVID AMBROSINI
Il tono della serie è quello di una commedia grottesca, dallo stile fumettistico. I personaggi si muovono in una dimensione che prende spunto dal thriller e dalla spy story, alterandone il cliché per mettere in risalto l'aspetto più comico. Nello stesso tempo la storia di snoda nelle modalità di un vero thriller.
Il loro Capo, uomo dall'oscuro passato militare, li coinvolge a loro insaputa in una serie di missioni che in apparenza sembrano lavori di routine ma che invece sono collegate tra loro da un filo rosso che ha a che fare con un precedente irrisolto nella carriera militare del Capo stesso. Molti anni prima era stato il coordinatore di una squadra speciale dell'esercito che doveva stanare gli ultimi fedeli di Saddam in un edificio, durante la guerra in Iraq. Qualcosa però era andato storto e la squadra era caduta in una trappola. Si erano salvati tutti tranne uno. La colpa venne data a lui. Era stato tradito. Ora, per una serie di circostanze fortuite, è sulle tracce del responsabile di cui non conosce l'identità. È seguito come un’ombra dalla sua guardia del corpo, la bellissima Inès, ex agente del Mossad. Le missioni di Tito e Brando non vanno sempre a buon fine. Un pò perché combinano sempre qualche guaio (Tito per eccesso di sicurezza essendo uno molto pieno di sé, Brando perché è un superficiale oltre che essere attratto irresistibilmente dalle donne per cui spesso dimentica i suoi doveri) un pò perché qualcuno li segue per sottrarre loro indizi e prove... Brando ha una relazione con una ragazza tedesca, Andrea, che lavora per una organizzazione che si occupa della salvaguardia della fauna e della flora. È una pacifista, un animalista, un ambientalista convinta che ignora che lavoro faccia Brando. Ma è solo un’apparenza. Andrea è un agente di un’organizzazione paramilitare russa. Ma è soprattutto la figlia dell'unico deceduto della squadra speciale nell'operazione in Iraq. È lei che segue Tito e Brando con lo scopo di uccidere il Capo perché lo ritiene responsabile della morte del padre. Vi è infine un altro personaggio che agisce più nell’ombra: il Confessore. Si insinua nelle vicende di Tito e Brando perché anche lui coinvolto nella storia della squadra in Iraq. Lui era uno dei sopravvissuti, il soldato migliore di quella spedizione. Lo chiamavano il Confessore perché era in grado di far parlare un prigioniero con metodi spesso brutali. Ora anche lui sta cercando chi ha tradito. Tito e Brando quindi si muovono in un labirinto di eventi, ignari di tutto quello che c'è dietro.